LE TERMITI ITALIANE
Forse molti di voi non sanno che anche nel nostro paese sono presenti le Termiti; volgarmente conosciute con il termine “Formiche Bianche”, le Termiti appartenenti all’ordine degli Isotteri (dal greco iso, “uguale”, e ptera, “ali”), cioè dalle due paia di ali uguali, sono insetti terrestri, sociali, di piccole dimensioni, noti allo stato fossile già nel Terziario.
Le specie presenti in Italia sono essenzialmente due:
1. Kalotermes flavicollis (4-5 mm) o “termite del legno secco” che forma piccole colonie di 500-1000 unità e raramente entra nelle case; in questa specie mancano le operaie ed il nido rimane all’interno del legno.
2. Reticulitermes lucifugus (6 mm) appartenente al gruppo delle “Termiti sotterranee”.
Quest’ultima specie è la più pericolosa in quanto forma colonie che arrivano anche al Milione di individui ed è capace di arrecare gravi danni alle strutture lignee in opera. Dal nido sotterraneo, gli insetti arrivano infatti all’interno degli edifici tramite delle piccolissime fessure dei muri, attaccando poi ogni tipo di legno indispensabile al loro sostentamento (travi, travicelli, stipiti delle porte, parquet, mobili); essendo lucifughi, cioè sono obbligati a stare sempre al buio, sono addirittura capaci di raggiungere alcune zone percorrendo internamente delle piccole gallerie che si costruiscono con un impasto di terra ed escrementi (vd foto a lato).
Il grosso pericolo è che l’infestazione può rimanere a noi subdolamente sconosciuta per un tempo indefinito, dato che le termiti non escono mai dal legname infestato e consumano la parte più interna fino a quando non rimane solo lo strato esterno della struttura.
Uno dei segnali inequivocabili, a parte il cedimento delle strutture e la scoperta delle gallerie esterne, può essere una improvvisa e contemporanea sciamatura di centinaia di insetti (che da noi di solito avviene nel mese di maggio), ma che spesso purtroppo vengono scambiati per formiche.
La Sciamatura è una delle modalità che utilizzano le termiti per fondare un nuovo nido; gli insetti perdono infatti quasi subito le ali e maschi e femmine una volta raggiunto un luogo idoneo possono dare vita ad una nuova colonia.
IL CONTROLLO DELLE TERMITI
Per quanto riguarda il controllo, occorre innanzitutto stabilire la specie di termite con cui abbiamo a che fare; se siamo in presenza di Kalotermes flavicollis, occorre trattare il legname in opera o iniettando all’interno del legno (ad es. delle travi) un prodotto specifico o spennellando lo stesso sulla superficie delle strutture attaccate se possono assorbire, oppure, nei casi più complicati, occorre saturare tutti gli ambienti di un edificio con del gas tossico.
Quando siamo in presenza di Reticulitermes lucifugus, cioè di termiti sotterranee, le metodiche di lotta impiegate sono basate oltre che sui soliti trattamenti diretti sul legno, principalmente sulla creazione di barriere chimiche a base di prodotti specifici iniettati nel terreno o alla base dei muri (TERMIDOR).
Grazie al suo modo di azione il metodo risulta essere innovativo e, se applicato in modo corretto, ha un’efficacia del 100 %. TERMIDOR infatti è un insetticida in sospensione concentrata in acqua, completamente inodore e che non macchia;
una delle principali caratteristiche è il fatto che gli insetti sono incapaci di individuare il principio attivo, quindi ne vengono a contatto continuamente e questa “barriera attiva” elimina le termiti presenti proteggendo per lungo tempo anche da eventuali infestazioni future.
Un approccio diverso è quello invece del Sistema EXTERRA, che non impiega prodotti insetticidi tradizionali ma prevede l’utilizzo di esche alimentari contenute in apposite stazioni sigillate, formulate con un IGR (Insect Growth Regulator, ossia Regolatore di Crescita degli Insetti).
Il prodotto IGR ha effetto chitino-inibitore, agisce cioè interrompendo il processo della muta, poiché blocca la biosintesi e la deposizione della chitina, principale componente dell’esoscheletro degli Insetti. Nella termite in muta, la nuova cuticola quindi non può più formarsi e l’insetto muore per disidratazione.
L’IGR è attivo a concentrazioni bassissime e vanta un profilo tossicologico estremamente favorevole: è un prodotto attivo solo sugli Insetti e non ha alcun effetto sull’uomo, sugli animali domestici e sugli altri Vertebrati. Nel Sistema EXTERRA esso è disperso in una matrice cellulosica inerte, formulata in modo da risultare altamente appetibile per le termiti.
L’IGR non agisce solo sulle termiti che raggiungono l’esca e vi si nutrono direttamente, ma su tutti gli individui della colonia, sfrutta infatti il meccanismo d’azione dei Regolatori di Crescita ad effetto lento e le caratteristiche biologiche e comportamentali della specie bersaglio;
il prodotto agisce sulle termiti solo quando queste raggiungono il momento della muta. Gli operai quindi non muoiono all’interno degli erogatori di esche ma hanno tutto il tempo di tornare al nido per nutrire i conspecifici;
il comportamento sociale delle termiti permette di somministrare quantità minime ma efficaci di IGR all’intera popolazione della colonia: la continua attività di esplorazione nel territorio colonizzato e nei dintorni alla ricerca di cibo è propria degli operai che, in breve tempo, si imbattono nelle esche e le interpretano come nuove fonti alimentari, cominciando a nutrirsi al loro interno. Per comunicare alla colonia la disponibilità di cibo, essi impregnano le esche di sostanze feromoniche e rilasciano feromoni traccia che identificano il percorso per raggiungerlo.
Con l’alimento ingerito all’interno delle esche gli operai nutrono, per trofallassi, gli appartenenti alle altre caste: in questo modo l’azione dell’IGR si diffonde nella colonia ed arriva a quella parte di popolazione altrimenti irraggiungibile con i metodi tradizionali di lotta.
La diffusione dell’IGR è quindi mirata ed estremamente efficace, essendo affidata alle termiti stesse che, loro malgrado, si fanno carico di veicolarlo all’interno della colonia, collaborando di fatto alla propria distruzione.
Il controllo della colonia si ottiene instaurando e mantenendo in modo continuativo nel tempo il contatto diretto tra le stazioni di rilascio dell’IGR e la colonia termitica.